NOTA EDITORIALE

Il primo libro di Binni, pubblicato nel 1936 con il titolo La poetica del decadentismo italiano, tesi di laurea di un giovanissimo allievo della Scuola Normale Superiore di Pisa, viene riproposto in questa edizione con il titolo La poetica del decadentismo, assunto dalla seconda edizione del 1949. Il nuovo titolo sottolineava infatti la contestualizzazione del decadentismo italiano nelle piú ampie e profonde tendenze europee tra Ottocento e Novecento, prima applicazione di un metodo di studio delle poetiche.

A proposito di questo suo primo libro, lasciato intatto nelle edizioni successive, scriverà Binni nel 1963 nel saggio metodologico Poetica, critica e storia letteraria (Bari, Laterza, pp. 102-103):

… lo studio di poetica mi si prospettò, nella zona giovanile intorno al ’35, come possibilità di ricostruzione della storia letteraria non solo nei suoi capitoli monografici-storici su singoli poeti, ma come storia di epoche innervate nell’impostazione e sviluppo di poetiche, come ricostruzione di poetiche generali e di poetiche-poesie personali, in una prospettiva unitaria e articolata che poi mi si è meglio chiarita con la nozione di tensione poetica e di poetica come tensione alla poesia.

Cammino segnato da alcune tappe fondamentali nel mio lavoro e nel significato generale di esso. Anzitutto la ricostruzione della poetica del decadentismo italiano (1935-36) che mentre concretamente fruttava una prima delineazione e sistemazione del vasto periodo che corre dalla decadenza del romanticismo alle origini della letteratura contemporanea, e mostrava cosí la sua concreta capacità di fare storia, superava l’impasse di un giudizio polemico sul decadentismo; laddove essa pur non perdeva di vista – evitando la semplice squalifica moralistica – i margini vistosi dell’estetismo, della retorica superomistica nei suoi corrispettivi e nelle sue conseguenze civili e morali, tanto che il mio libro venne attaccato su quel piano per il suo «europeismo» e per le sue implicazioni politiche. Certo, rivedendo le cose dalla prospettiva dell’oggi, ben avverto le sue mancanze e inadempienze nei confronti della narrativa decadente o del teatro pirandelliano e nei confronti del passaggio fra romanzo verista e romanzo decadente, sia nella diagnosi del fallimento civile e democratico degli esiti del Risorgimento, sia nell’approfondimento dell’analisi esterna e interiore; sento che i suoi risultati andavano e vanno integrati, arricchiti, e approfonditi. Ma la sua prospettiva era giusta e innovatrice e, pur con incertezze anche metodologiche (non direi piú che si fa storia solo delle poetiche e non della poesia), offriva un modulo storiografico di valore generale e innestava coerentemente la ricostruzione, ad esempio, della poetica e poesia dannunziana entro lo sviluppo di tutta la complessa tensione di un’epoca.

In questa edizione viene riproposto il testo dell’edizione del 1988, l’ultima rivista da Binni, e sono ripristinate la «Premessa» del 1936, la nota di ringraziamento a Luigi Russo, Attilio Momigliano, Giorgio Pasquali e Aldo Capitini (1936) e la «Prefazione alla seconda edizione» del 1949.

Come i volumi già pubblicati e tutti quelli che seguiranno secondo un piano editoriale che si concluderà nel 2017, questo volume è disponibile in edizione a stampa, distribuito dalla casa editrice, e in formato pdf, liberamente scaricabile dalla sezione “Biblioteca” del sito www.fondowalterbinni.it.

Lanfranco Binni (Fondo Walter Binni)

Marcello Rossi (Il Ponte Editore)